mercoledì 30 aprile 2014

1858 - RITRATTO DEL FRATELLO GIULIANO

Viareggio 27/4/2014

1958 Massimo Micheli  dipinge il ritratto di suo fratello Giuliano con una mascherina in mano.
Oggi ne è proprietario Maurizio Bonardi di Cremona e Daniele Ciuffi, e è il primo fra i collezionisti privati che mi contatta per aderire al progetto di ricerca delle opere di mio marito presenti nelle collezioni private.

Questo quadro fu scelto da Carlo Carra' come simbolo del Concorso " Maschere e Carnevale"e scrisse anche un breve articolo nella cronaca di Viareggio dedicato al giovane autore.
Il quadro rimase esposto nella sala del Ristorante Montecatini per vario tempo.
Riappare in un mercatino di oggetti usati a Viareggio e viene acquistato dagli attuali proprietari che iniziano una ricerca che li conduce al mio blog e.....  in seconda battuta alle inserzioni diffuse via internet ......

1958 - Massimo Micheli " Ritratto del fratello Giuliano " tempera su tavola cm. 50x70


CERCHIAMO LE OPERE DI MASSIMO MICHELI PRESENTI NELLE COLLEZIONI PRIVATE

FACCIAMO UN APPELLO A TUTTI COLORO CHE POSSIEDONO LE OPERE DI MASSIMO MICHELI  PERCHE ABBIAMO IL DESIDERIO DI REALIZZARE UN ARCHIVIO FOTOGRAFICO COMPLETO CHE COMPRENDA TUTTE LE SUE OPERE.

E' NECESSARIA UN IMMAGINE FOTOGRAFICA CON LE DIMENSIONI DELL'OPERA E IL NOME DEL PROPRIETARIO.

Abbiamo pubblicato due annunci sui maggiori portali per questo genere di servizio , su ebay annunci e su subito.it

giovedì 10 aprile 2014

PENSIERI

Cristiana Vettori
Pensieri riconoscenti vanno a mio figlio Simone per i suoi amorevoli incitamenti rivoltimi
nella fase di stesura di questa monografia e per il notevole supporto materiale;
al mio tutor Damiano Pierotti che ha contribuito a realizzare questo blog con particolare
gusto e capacità;
a Lucio Ghilardi fotografo ufficiale di ogni opera dell'artista.
Grazie di cuore a tutti anche a chi leggerà questi scritti e guarderà le immagini ma soprattutto a chi scriverà ancora di Massimo Micheli studiandone a fondo tutte le sue opere quelle presenti in questo blog e quelle da ricercare nelle collezioni private.

Cristiana Vettori Micheli 
Viareggio 10 Aprile 2014



Biografia della curatrice del libro e del Blog

Cristiana Vettori nata a Firenze 08/05/1939, nel 1957 consegue il diploma di Maestro d’Arte e nel 1958 l’abilitazione per l’insegnamento del disegno e storia dell’arte per ogni ordine e grado di scuola. Dal 1960 al 1997 insegna nelle scuole statali (medie, licei scientifici e istituti magistrali sperimentali).
Nel 1985 incarico di relatrice al Corso di Formazione per docenti vincitori di concorso, con proiezione di audiovisivi didattici da lei creati. Nel 1985/86 e 1988/89 è nominata dal MPI commissaria al concorso di abilitazione all’insegnamento di Educazione Artistica.
Ha scritto articoli mensili di didattica per il triennio scuola media incaricata dall’editrice La Scuola di Brescia. Ha scritto articoli di critica d’arte contemporanea per quotidiani: La Nazione, Il Tirreno, Il Messaggero, Vogue Bambini, Il Notiziario del Comune e della Provincia di Lucca.
Dal 1980 ha condotto ricerche didattiche nel settore audiovisivo ottenendo rilevanti risultati. Nel 1981/82 per la Provincia di Lucca: sono realizzati gli audiovisivi “Indagini per una scelta” e “Vetrate istoriate” di Giuseppe Ardinghi, Premio internazionale Centro Psicografico di Maser.
1983/87 con i finanziamenti del MPI idea e produce i seguenti moduli: “Il grande crocefisso” di Massimo Micheli, “Una spiaggia” di Antonio Possenti, “Affresco”di Massimo Micheli, “Una giostra improbabile” di Gianpaolo Bianchi, Design ”La sedia”. Gli audiovisivi sono stati apprezzati e premiati tredici volte anche da registi come Montaldo, Lizzani e Nichetti. Sono composti di ottanta diapositive e un nastro sonoro sincronizzato trasformati in VHS e in DVD.
Il Comune di Lucca organizza per i cittadini le “Visite guidate” è richiesta la collaborazione e la proiezione degli audiovisivi negli anni 1985 – 1986 – 1987 in palazzo Orsetti sono proiettati: Vetrate istoriate, Affresco, Litografia, a seguire dibattito e visita guidata.
Pubblicazioni: 1981 volumetti “Affreschi e tempere di Massimo Micheli nella chiesa del S. Cuore di Viareggio” copie numerate da 1 a 1300; 2009 libro “In facendo” raccolta degli articoli scritti per Scuola e Didattica 1986/1989; 2011 libro Massimo Micheli Opere Ed. Alinea.

giovedì 3 aprile 2014

2011 MASSIMO MICHELI " CESAR "

"011 Massimo Micheli "Cesar " tecnica mista cm 16x24

LETTERA A UN AMICO - MAGGIO 2011 ALESSANDRO SALVATI

A MASSIMO PITTORE VIAREGGINO

 Il tuo volto scavato,
le tue mani ormai
ferme, 
i tuoi occhi
ancora bambini.
Ed intorno,
a farti corona,
i tuoi quadri
quasi altro te stesso.
Nessuno di te potrà dire
chi era quest'uomo:
l'arte non muore
ma vive per sempre

Alessandro Salvati, Viareggio
" Il tempo, poesie, 2009, " Ed. Marco Del Bucchia Massarosa (Lu)

2005 Massimo Micheli "autoritratto " acquerello cm. 18x24



LETTERA A UN AMICO - GENNAIO 2011 GIOVANNI ANGELICI

LA SOFFERENZA DELLA CREAZIONE

Ti penso su un’impalcatura a combattere con calce e colori per dare alla materia pensiero e anima, una vera guerra fatta di fatica per il corpo, le mani soprattutto e per lo spirito in lotta col caos per piegarlo al pensiero, all’arte e proprio per te, alla voglia della santità.
E’ la sofferenza della creazione.
L’uomo non è Dio non può creare in sei giorni la terra e il genere umano, l’uomo-artista se vuol far vivere la materia deve plasmarla con fatica fino a consumarsi le mani.
Non lo so perché sono passati tanti anni, ma questa sensazione di te, della tua lotta – arte, spirito e materia – mi è rimasta appiccicata dentro.
Eppure per me, era il solito lavoro, allora quasi giornaliero, uno delle migliaia per il TG1 dove contava soltanto seguire il lavoro della troupe e l’importante era controllare che non facessero sporco e chiasso.
Eppure quella volta alla chiesa del Sacro Cuore o della Resurrezione di Viareggio, credo, è passato un secolo non ricordo bene, qualche cosa mi ha ferito e una sensazione particolare, quasi inspiegabile, mi è rimasta dentro.
L’ho ripensata, questa sensazione qualche volta nel tempo, non lo so più bene, ma credo di aver visto, o sentito o forse immaginato soltanto di essermi trovato davanti a un artista in cerca, al di là dell’arte, della santità, anzi della santità nell’arte.
Ecco perché, quando Cristiana tua moglie, mi ha invitato con educato e semplice entusiasmo a rivederti, ho detto di sì.
Devo chiarirmi quella vecchia sensazione mai razionalizzata, irrisolta ma ancora viva, pur essendo passati molti anni, rimasta sopita dall’incontro fugace, se non banale, fra un’artista e un giornalista in lotta col tempo che non sa oggi quello che ha fatto ieri.
Nel mio caso poi, non ero né sono un’artista, né un pensatore, ma soltanto un vecchio cronista, che al massimo rimugina.
Ti ho rincontrato quasi sul mare da Galliano a Viareggio questa volta imprigionato su una diversa impalcatura e ho capito che questa per te era una prova forse anche più libera: l’artista che scavava con calce e colori, ora non ha più bisogno di materia, se n’è liberato e può creare in spiritualità piena, senza fatiche terrene e materiali.
 Quello che come artista potevi fare per noi, l’hai fatto, forse tutto è compiuto.
I tuoi Santi sono lì, aspettano che noi li guardiamo per capirne gli insegnamenti, mangiarne e berne la sostanza.
Ora ci sei tu, libero.
Mentre parlavo di te con Cristiana, ho seguito il tuo sguardo lontano.
Tu, mi è parso, continuavi a dipingere e affrescare, solo per te, dentro di te.
L’artista non muore mai, vive creando.
Forse per te è la seconda prova che Qualcuno ti ha offerto.
Altrettanto difficile e alta come la prima, è quella della ricerca della spiritualità, della santità nell’arte.
Per il corpo è certamente più dolorosa e atroce, per noi semplici umani è anche la più ingiusta.
Ci vuole tanta fede per accettarla.
Tu che parlavi con uomini santi, puoi farcela.
Ho visto che seguivi la luce del sole, l’azzurro del cielo, il camminare delle nuvole e penso che ne facevi affreschi che noi non vedremo mai.
Sono sicuro che sono bellissimi, puri, pieni di spiritualità.
Ora Massimo, non cammini più, ora voli.
Giovanni Angelici, Viareggio Gennaio 2011

2003 Massimo Micheli "lucernetta " tecnica mista cm 18x24

LETTERA A UN AMICO - DICEMBRE 2010 CARLO ALBERTO DI GRAZIA

UN ARTISTA ECCEZIONALE DI DISARMANTE SEMPLICITA'

Per riconoscere in Massimo il pittore basta dare uno sguardo, anche di sfuggita, a una sua creatura: sono sicuro che l'occhio e' costretto, come il ferro attratto dalla calamita, a tornare su quelle linee, su quei colori, su quelle luci per scoprirne incanto e magia a poco a poco. E allora si capirà anche perchè l'arte, quando  è vera, non ha limiti ne confini di spazio e di tempo, penetrandoti per misteriosi canali nelle tue fibre più recondite e regalandoti ogni volta sensazioni sempre uguali e tuttavia sempre diverse.
Sia che si tratti di tavole o di affreschi, di paesaggi o di ritratti, senti che qualcosa passa da lui a te, con la più schietta naturalezza, e ti accende inevitabilmente dentro un calore dei sensi, ogni volta in memoria con lo stato d'animo in cui ti trovi. Non aspettarti parole, da Massimo, se non quelle poche, smozzicate e quasi balbettate, che la sua assenza di eterno fanciullo gli ira fuori a fatica: perchè sa esprimersi con i colori, sa usare il pennello e non la lingua, quando è folgorato dal dio dell'arte, "indiato " dicevano i greci di uno come lui........ Ecco, questo in definitiva e' Massimo per me un uomo di disarmante semplicità dal quale si irradia, che lo voglia o no, la magica luce dell'arte.

CARLO ALBERTO DI GRAZIA VIAREGGIO DICEMBRE 2010

2003 Massimo Micheli " autoritratto " tecnica mista cm 18x24

LETTERA A UN AMICO - SETTEMBRE 2010 TISTA MESCHI

CARO MASSIMO

........ Siamo stati criticati di essere pittori di tradizione. Si è vero, ma di tradizione perchè adoperiamo ancora i pennelli e ci esaltiamo di fronte a un giallo improvviso. E Allora ? ma il nostro intelletto non e' certamente fermo a certa pittura passata e ormai obsoleta, il desiderio di " nuove avventure " e' radicato in noi e nuovi stimoli arriveranno ne sono certo. .....
Tista Meschi, Lucca 18 Settembre 2010

2002 Massimo Micheli "Roberta " tecnica mista cm 18x24

giovedì 27 marzo 2014

LETTERA A UN AMICO - SETTEMBRE 2010 GIOVANNA BERTOLOZZI

PER MASSIMO

Mi ricordo le prime lezioni quando mi hai messo in crisi e ho anche pianto perchè grande e' stato lo sforzo nel cercare di comprendere che ogni cosa fa parte di un tutto e ne riflette così il circostante.
Il tuo insegnamento e' stato ed e' ancora un privilegio ha risvegliato in me la bellezza, la passione per l'arte e il crederci, il ricevere e il donare rispettando ogni cosa e principalmente la propria dignità nell' operare. Tutto era apparentemente insignificante ma con la tua maestria e delicatezza d'animo hai saputo risvegliare la mia creatività più nascosta.

2002 - Massimo Micheli - autoritratto - tecnica mista cm. 18x24

Il dare, la verità che si tramanda e' un concetto d'infinito e di espansione perche gli altri come me attingeranno e carichi di altri doni potranno arricchire trasmettendo a chi a sua volta ne sarà attratto.
L'arte nella sua purezza porta con se la verità e per questo ognuno di noi riconosce la sua armonia....Omissis

Tratto da " una lettera a un amico " di Giovanna Bertolozzi per Massimo Micheli
Dal libro biografico " Massimo Micheli Opere " a caura di Cristiana Vettori Micheli
Alinea Editrice - Firenze

giovedì 20 marzo 2014

LETTERE A UN AMICO - LUGLIO 2010 FRANCO ANICHINI

Ricordi di Franco Anichini
SUI MURI DI VIAREGGIO L'IMPRONTA DI MASSIMO

Conosco Massimo Micheli sin da quando frequentavo , negli anni 50, l'istituto d'arte Augusto Passaglia di Lucca. Tutte le mattine prendevamo lo stesso treno che sbuffando e ansimando bianco vapore ci aspettava nell'ultimo binario della stazione. I Vagoni con i sedili di legno erano per lo più occupati da noi studenti e da impiegati pendolari. Massimo e' un pò più grande di me e frequentava le classi superiori della sezione di pittura, mentre io ero in quelle inferiori.
Vestiva spesso di nero e spesso lo vedevi chiacchierare con una bella ragazza di nome Cristiana diventata poi sua moglie e compagna di vita. Conservo di quegli anni alcuni schizzi che un giorno Massimo fece in treno, ritraendo un uomo che indossava un cappello di pelliccia; con pochi rapidi tratti di penna riusci', stupendomi a fissare i caratteri somatici dell' uomo. Sono passati gli anni e ci siamo ritrovati io insegnate al Liceo Scientifico di Viareggio e lui a quello artistico di Lucca.....Omissis

Tratto da " una lettera a un amico " di Franco Anichini per Massimo Micheli
Dal libro biografico " Massimo Micheli Opere " a caura di Cristiana Vettori Micheli
Alinea Editrice - Firenze
2002 AUTORITRATTO - tecnica mista cm. 18x24



giovedì 6 marzo 2014

1995 MASSIMO MICHELI - ULTIMA OPERA PUBBLICA

Massimo Micheli, incaricato dalla Curia dipinge il ritratto dell' Arcivescovo Giuliano Agresti.

1995 - MASSIMO MICHELI - ULTIMA OPERA PUBBLICA

Nel 1995 Massimo Micheli dipinge la sua ultima opera pubblica nel salone dell' Arcivescovado di Lucca, il ritratto dell' Arcivescovo Mons. Giuliano Agresti.


1995 - Massimo Micheli " Ritratto di Mons. Giuliano Agresti Arcivescovo di Lucca "
tecnica tempera  murale cm . 80x110
Lucca Palazzo Arcivescovile Sala delle Riunioni.

Nel grande salone si ammira una teoria di ritratti commissionati dalla Curia e raffiguranti tutti gli arcivescovi succeduti nei secoli alla guida della diocesi, con le date d'ingresso e di morte.
Le figure degli arcivescovi chiamano i lucchesi alla riflessione e al ricordo della propria storia.

MASSIMO MICHELI RICORDA MONS. GIULIANO AGRESTI ARCIVESCOVO DI LUCCA

Giunse allo studio sulle mura di Lucca in occasione di un incontro organizzato per presentare una delle mie opere.
Fu per me un immensa gioia, avevo spedito l'invito ma non credevo che avrebbe partecipato all'evento, parlammo a lungo. Vide le mie pitture e ne comprese i contenuti perche' anche Lui era un artista. Mi disse che scriveva, dopo qualche tempo mi regalo' una delle sue opere. San Francesco Giullare di Dio.
Ricordo che scelse gli abiti piu belli e preziosi perche potessi realizzare i ritratti degli arcivescovi Torrini e Bartoletti, poi mi fece avere le loro fotografie ed io mi misi al lavoro.
Quando feci il suo ritratto,  nel mio studio, avemmo più tempo per parlare per conoscerci meglio mi descrisse le sue pitture, mi disse della musica che suonava, del viaggio in Brasile, della povertà e della gioia dei tanti bambini mentre mangiavano il gelato da lui regalato.
Andava  a fondo delle cose, con grande fede, credeva in quello che faceva, sentiva profondamente la sua missione. Ha sempre dimostrato stima e fiducia nei miei confronti, mi ha affidato incarichi importanti e per questo gli sarò sempre riconoscente. Mi sento intimamente onorato di averlo conosciuto, ci univa amicizia, stima, fiducia e rispetto reciproco.

1995 - Concluso il ritratto murale nel salone della Curia di Lucca in ricordo dello stimato amico Arcivescovo Giuliano Agresti non ha più dipinto.

1997 - Massimo Micheli lascia l'insegnamento per motivi di salute e con la famiglia si trasferisce a Viareggio.

1992-1993 MASSIMO MICHELI OPERE DA COLLEZIONE PERSONALE

1992 Massimo Micheli " Grande natura morta con cesto " tempera su tavola cm 100x122

1993 Massimo Micheli - " Fichi neri " tempera su tavola cm 30x21

1991 - MASSIMO MICHELI COLLEZIONE PERSONALE - RITRATTO DEL FIGLIO SIMONE











































































1991 Massimo Micheli - " Ritratto del Figlio Simone " tempera su carta cm 25x34




































giovedì 27 febbraio 2014

1991 - COLLEZIONE PRIVATA DI MASSIMO MICHELI - BEETHOVEN CON PANNO ROSSO

1991 - Massimo Micheli - Beethoven con panno rosso - tempera su cartone cm. 38x56


1991 - COLLEZIONE PRIVATA DI MASSIMO MICHELI - BEETHOVEN CON PANNO VERDE

1991 - Massimo Micheli - Beethoven con panno verde - tempera su cartone cm. 35x49

1991 - COLLEZIONE PRIVATA DI MASSIMO MICHELI - BEETHOVEN

1991 -Massimo Micheli - Beethoven - tempera su cartone cm. 30x36

1991 - COLLEZIONE PRIVATA DI MASSIMO MICHELI - GIOVANE CON CESTO DI MELE

1991 - Massimo Micheli - giovane con cesto di mele -tempera su tavola cm.87x119,5

1990 - COLLEZIONE PRIVATA DI MASSIMO MICHELI - PIGNE DI MAGNOLIA

1990 - Massimo Micheli - Pigne di Magnolia - tempera su tavola cm. 30x22

1990 - Massimo Micheli - Pigne di Magnolia - tempera su tavola cm. 30x22

1990 - COLLEZIONE PRIVATA DI MASSIMO MICHELI - ROSE ROSSE

1990 - Massimo Micheli - Rose Rosse - Tempera su tavola cm.  21x30

1990 - COLLEZIONE PRIVATA DI MASSIMO MICHELI - IL PUTTINO

1990 - Massimo Micheli - Il puttino - 1990 tempera su cartone cm 35x56

giovedì 20 febbraio 2014

CENTENARIO DELLA MORTE DEL "CURATINO"

1991 - I FRATI DELL'ORDINE SERVI DI MARIA ORGANIZZANO I FESTEGGIAMENTI IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA MORTE DEL SANTO PADRE ANTONIO MARIA PUCCI " IL CURATINO " DA TENERSI NELLA CHIESA SANT' ANDREA A VIAREGGIO NEL 1992.

SETTEMBRE 1991

Il dipinto e' stato realizzato da Massimo Micheli con tecnica mista su cartone cm. 100x70.
La proprietà e' dei frati dell'ordine servi di Maria chiesa di Sant'Andrea di Viareggio.
L'opera e' stata riprodotta su manifesti e cartoline con annullo speciale.

ANNULLO FILATELICO SPECIALE

Per iniziativa del circolo filatelico Apuano di Viareggio le poste Italiane hanno autorizzato L'annullo speciale dedicato al 100 anniversario della morte di S. Antonio Maria Pucci, recante la data 12 - Gennaio 1982.

PRIMO CENTENARIO DELLA MORTE DEL SANTO CURATINO DI VIAREGGIO
12 GENNAIO 1892-1992
Di Mario Pellegrini

Con una semplice, ma quanto mai significativa cerimonia, sono iniziati a Viareggio nella basilica di Sant' Andrea le celebrazioni per il primo centenario della morte di S. Antonio M. Pucci meglio conosciuto come Il Santo Curatino di Viareggio. Alla presenza di Mons. Bruno Tommasi, Arcivescovo di Lucca, di Padre De Vittorio, Priore provinciale dei servi di Maria in Toscana, del Dot. Antonio Cima sindaco della Città, dell'intera comunità religiosa del convento di Sant' Andrea e di un centinaio di fedeli, sono stati presentati ufficialmente: il quadro collocato nella nicchia sopra l'altare, il manifesto da esso ricavato e i sei bassorilievi in bronzo collocati ai lati dell' altare dove si conservano le spoglie mortali imbalsamate del Santo Curatino.  Per quanto concerne la pittura, l'opera del professor Massimo Micheli, Viareggino di nascita e Lucchese di adozione, già autore di notevoli dipenti a carattere religioso, si deve dire subito che si tratta di un lavoro di eccezionale fattura, di elevata spiritualità e dal significato universale. Lasciamo all'autore l'interpretazione dell' Opera che supera l' agiografia per approdare alla visualizzazione interiore di S. Antonio M. Pucci. " Di proposito, non ho voluto attenermi alla linee tradizionali del Santo Curatino, nonostante che abbia esaminato a lungo l'unica piccola foto esistente, ho voluto invece dare molta importanza alla vita interiore del Curatino, al suo animo di pastore zelante. Le sue mani innalzate, leggermente illuminate sulle punte, vogliono esprimere il contatto continuo con la presenza di Dio. Il suo volto austero ma insieme paterno vuole indicare chi e' sempre disponibile ad accogliere, ascoltare chiunque cerca conforto e perdono. In una sola frase: e' L'uomo di Dio che si da tutto a tutti, sempre disponibile a distribuire il pane e il perdono, come era realmente il Curatino". L'autore infine dice: " il volo dei gabbiano verso il cielo azzurro, simboleggia il viaggio di tutti verso il cielo, il piccolo tocco di mare , richiama infine il luogo dove il santo ha svolto il suo apostolato di parroco: Viareggio ".
"Omissis".

VIAREGGIO anno 2010 - Cristiana Vettrori entrando nella Chiesa di Sant' Andrea non vede più l'immagine realizzata dal Marito Massimo Micheli.
Cerca il Padre Priore e gli chiede : dov'è stata messa la bellissima immagine del Santo Curatino che era collocata in Chiesa? la risposta del Priore: è stata trasferita in Convento nella stanza del Santo.

1990 RITRATTO DEL FIGLIO SIMONE MICHELI - COLLEZIONE PRIVATA di massimo micheli\

1990 - Massimo Micheli - Ritratto di Simone - tempera su tavola  cm 105x180

giovedì 13 febbraio 2014

23/24 Settembre 1989 - Visita Pastorale del Santo Padre Giovanni Paolo II a Lucca - 2 parte

ANCHE IL DOTT. FANUCCHI SINDACO DEL COMUNE DI LUCCA HA VOLUTO ONORARE L'EVENTO STRAORDINARIO CON UN PROPRIO MANIFESTO RIVOLGENDOSI A MICHELI PER LA SUA REALIZZAZIONE.

1989 - Massimo Micheli - ritratto di Papa Paolo Giovanni II - tecnica mista su cartone 100x70
Affisso nella città e in tutte le frazioni del comune di Lucca

15 OTTOBRE 1989 - NOTIZIARIO DEL COMUNE DI LUCCA
IN COPERTINA IL MANIFESTO UFFICIALE DI BENVENUTO AL SANTO PADRE
DEL PITTORE MASSIMO MICHELI VOLUTO DAL SINDACO DI LUCCA

Cristiana Vettori
Anche il sindaco di Lucca Franco Fanucchi ha voluto onorare il padre della chiesa, maestro e garante della Fede, Papa Paolo Giovanni II, con un segno tangibile di gratitudine per la sua visita alla città, commissionando a Micheli il manifesto ufficiale di benvenuto. 
La richiesta e' stata di rappresentare l'immagine del Papa e del Volto Santo insieme. 
L'artista ha realizzato l'opera con tecnica mista ed e' stat utilizzata per il manifesto affisso in Lucca, in tutta la provincia e per la copertina del notiziario comunale. 
Le due immagini, molto belle, forti per i contrasti cromatici per i segni rapidi e le pennellate guizzanti, esprimono decisione severa permeata di pietà e amore. Il sindaco conclude il suo saluto al Santo Padre: 
La sua visita ci incoraggia e le diciamo grazie per essere venuto, esprimendole una speranza e l'augurio che lei possa esercitare la sua alta missione ovunque nel mondo in piena libertà, e che la sua opera possa dare frutti che i cristiani e tutta l'umanità attendono.

giovedì 6 febbraio 2014

23/24 Settembre 1989 - Visita Pastorale del Santo Padre Giovanni Paolo II a Lucca - 1 parte

LUCCA LA CURIA SI MOBILITA PER ACCOGLIERE DEGNAMENTE IL SOMMO PONTEFICE , QUESTA IMMAGINE DIPINTA DA MASSIMO MICHELI NE DIVENTA IL SIMBOLO.

1989 - Massimo Micheli - Papa Giovanni Paolo II - tecnica mista su cartone cm 70x100
10 SETTEMBRE 1989 - LUCCA ARTE

Il ritratto di Papa Giovanni Paolo II, realizzato dal pittore Massimo Micheli per festeggiare l'importante avvenimento riguardante tutta l' arcidiocesi, e' stata riprodotto sui manifesti, sui Libri Liturgici e sulle cartoline con annullo speciale predisposti dalla curia per ricevere il pontefice nella nostra città.
L'immagine efficace e' ricca di contenuti.
L'artista dice: ho voluto rappresentare con tratti essenziali e vigorosi, quest'uomo forte che va predicando l'uguaglianza tra i popoli. In questo mio quadro realizzato con tecnica mista vi sono poche pennellate di colore che tuttavia hanno profondi significati simbolici. Il bianco della veste rappresenta la purezza della fede, gli azzurri vogliono essere un suggerimento, una speranza per l'uomo, perché nel mondo c'e' ancora violenza, prepotenza, droga, prostituzione, ma i guizzi di azzurro nel cielo indicano all'uomo la via della speranza per un futuro migliore.
L'opera sarà donata dalla curia per ricordare questo grande momento. Anche un momento artistico per il Papa Giovanni Paolo, l'opera sarà donata durante la visita ormai da mesi attesa dalla città e in particolare dalla comunità cattolica della diocesi di Lucca. Non e' del resto al prima volta che a un pontefice e' stato un fatto un omaggio artistico d pittori o scultori anche nella nostra epoca.

IL RITRATTO DI PAPA GIOVANNI PAOLO II , REALIZZATO DA MICHELI E' STATO ESPOSTO NELLA MOSTRA PELLEGRINI DELL'ASSOLUTO E DONATO AL SOMMO PONTEFICE DALL' ARCIVESCOVO MONS. GIULIANO AGRESTI COME RICORDO DELLA SUA VISITA ALLA COMUNITA' CATTOLICA LUCCHESE.



giovedì 30 gennaio 2014

1987 IL BUON SAMARITANO

1987 - L' Arciconfraternita Misericordia a Viareggio incarica Massimo Micheli di realizzare un affresco nel salone delle riunioni che abbia come tema il buon samaritano in occasione del 160° anniversario della fondazione della Misericordia di Viareggio

1989 - SINOPIE ALLA MISERICORDIA NELLA TRADIZIONE DELL'AFFRESCO

La Misericordia dona alla città un importante pittura del maestro Massimo Micheli, si tratta di un dipinto che la confraternita vuole donare alla città ed ha come tema le opere di misericordia.
I lavori sono durati due anni. Si tratta di un opera imponente che ricopre tutta la parte curva del salone del consiglio. Un opera destinata a permanere nei secoli all'attenzione dell'uomo che trovi nell'affresco un momento di riflessione cristiana verso chi soffre.
A sinistra i pescatori in piedi e seduti, accanto vi sono figure diafane e spirituali.

Vediamo l'affresco il buon Samaritano: il fulcro della composizione e' il Buon Samaritano  che soccorre un ferito.
Vicino al Samaritano che soccorre il ferito vi e' il feritore e la morte lo sovrasta, i gabbiani nel cielo sembrano gridare nel segno di dolore.

A destra le figure esprimono superficialità, indifferenza, disinteresse e curiosità per il dramma che accade.

Dettaglio dell' affresco. "Una passante si ferma a guardare"



VALUTAZIONE TECNICA E ARTISTICA DELL'AFFRESCO "IL BUON SAMARITANO"
Di Cristiana Vettori
L'opera pittorica realizzata ad affresco da Massimo Micheli nella sala del consiglio della Misericordia a Viareggio in √ia Cavallotti sviluppa temi articolati e complessi il cui fulcro è rappresentato dal gesto di soccorso a un ferito.
Per procedere in modo corretto e approfondito alla lettura dell'opera d'arte contemporanea l'osservatore deve considerare parallelamente tre elementi distinti ma convergenti affrontando la lettura tecnica, la lettura formale e la lettura dei contenuti. Solo pochissimi confratelli, i più attenti e sensibili, hanno seguito lo sviluppo creativo documentandosi con domande rivolte all'artista per comprendere il valore dell' opera che prendeva forma concreta con il trascorrere del tempo. In considerazione di ciò scrivo questa breve nota affrontando sinteticamente i tre diversi elementi da considerare per comprendere compiutamente l'opera realizzata nella vostra sede.

1) LETTURA TECNICA Sviluppo del lavoro

l'artista ha realizzato tredici cartoni preparatori con figure a grandezza naturale studiate solo con l'intento di sviluppare i temi compositivi, ha disegnato due spolveri di ogni cartone buchettandone uno.
Gli spolveri buchettati sono stati utilizzati dal pittore per eseguire la sinopia sull'arriccio. La sinopia è la composizione globale dell'affresco.
E' disegnata, con pennelli intrisi nella terra rossa, sul primo strato d'intonaco (arriccio) ruvido e rasposo.
In seguito il muratore prepara le porzioni giornaliere d'intonaco e l'artista dipinge sull'intonaco fresco con pennello, acqua e pigmenti cromatici rosso sinopia.
Gli spolveri non buchettati sono utilizzati per realizzare l'incisione disegnativa sull'intonaco liscio che riproduce tutti gli elementi compositivi presenti nella sinopia. I pigmenti usati, uniti solo con acqua e stesi sull'intonaco fresco, che ha una durata di assorbenza di sei/sette ore, sono trattenuti e cristallizati
dalla pellicola di carbonio di calcio formatasi sulla superficie dipinta a contatto con l'aria.
questa particolare tecnica, difficile e impegnativa, ha visto l'artista intento a riprodurre ben sei volte ogni figura tenendo conto dei tagli e delle attaccature dell'intonaco, dei risultati cromatici visibili correttamente solo dopo l'essiccazione dell'intonaco la cui validità è strettamente legata all'esperienza e alla capacità, ma tutti questi elementi sarebbero ben poca cosa se non esistessero i messaggi contenuti nell'opera.

2) LETTURA DI FORMA E CONTENUTO

A sinistra i pescatori, in piedi e seduti con gli strumenti e i frutti del loro lavoro,rappresentano i puri di spirito, forse i più attenti a comprendere i valori veri, il significato profondo della vita e dell'amore per il prossimo, staccati dalla corsa al denaro e al potere, sono immersi in una luce calda e sognata. Accanto i pescatori vi è un gruppo di figure pervase da una luce più diafana e spirituale. Queste immagini sono particolarmente importanti e vive nel cuore dei Viareggini per l'esempio morale (Del Chiaro) per l'impegno sociale (Barsacchi) per l'esempio spirituale (Curatino).
Il Curatino partecipa all'azione con un gesto simbolico, infatti, è portatore di messaggi di speranza e di pace. Il fulcro della composizione è centrale rispetto alla parete, vi è rappresentata la parabola del "Buon Samaritano" interpretata dall'artista nella contemporaneità. L'uomo soccorre un ferito, colpito da arma da fuoco, vistosamente sporco di sangue, il Samaritano e il ferito occupano lo spazio dominando la parete concava; sono figure drammatiche investite da una forte luce che ne scolpisce i gesti esaltandone i contenuti. Anche il cielo si fa più vivido e i gabbiani gridano un canto di dolore e di speranza insieme. Vicino al Samaritano vi è il feritore, impugna ancora la pistola ed è sbilanciato nel gesto di fuga, la morte lo sovrasta. I colori vibranti e scuri esaltano la drammaticità dei contenuti. A destra il messaggio assume toni di accusa versi l'indifferenza, il compiacimento per la posizione sociale conquistata rilevata dal plauso dello stolto, il disinteresse, la curiosità e la superficialità.
La composizione figurativa converge al centro formando un "viale di umanità"che esalta l'atto d'amore verso il prossimo facendo diventare questo buon Samaritano un monumento di fede e di speranza.
L'opera pittorica ricca di valore e di significati profondi è stata realizzata da Massimo Micheli con grande serietà professionale e sforzo finanziario personale, infatti, la cifra stabilita come "compenso"
non ha coperto tutte le spese sostenute per i materiali, i colori e i viaggi; tuttavia l'artista, consapevole di ciò, accettò l'incarico perché intendeva con esso esprimere il suo attaccamento all'ente che lo aveva visto impegnato da bambino e da giovane e alla sua città natale dalla quale mancava da trent'anni.
Nella certezza che l'opera sia capita e apprezzata dai confratelli e dalla cittadinanza, studiata e analizzata  più approfonditamente, porgo i miei saluti.





giovedì 23 gennaio 2014

1986 - 1987 - MASSIMO MICHELI OPERE DA COLLEZIONE PERSONALE

1986 - Massimo Micheli - Ultimo combattimento - tempera su tavola cm. 70x100
1987 - Massimo Micheli - Melograni - tempera su tavola cm. 20x20

1987 - Massimo Micheli - Fiori -  tempera su tavola cm 20x20

giovedì 16 gennaio 2014

1986 - TONDO CON DUE GIOVANI DONNE CON MELOGRANI

1986 - Massimo Micheli - Due giovani donne con melograni - tempera su tavola diametro cm. 87

1982 - OPERE DELLA COLLEZIONE PRIVATA DELL'ARTISTA MASSIMO MICHELI

1982 - Massimo Micheli - Foglie secche - tempera su tavola cm. 35x28

1983 - Massimo Micheli - La morte di San Francesco - tempera su tavola cm. 100x100

giovedì 2 gennaio 2014

CENTENARIO DEL VOLTO SANTO DI LUCCA - MASSIMO MICHELI

NOVEMBRE 1981 - CENTENARIO DEL VOLTO SANTO DI LUCCA

MASSIMO MICHELI E' INCARICATO DALL' ARCIVESCOVO MONS. GIULIANO AGRESTI   DI DIPINGERE IL SACRO RITRATTO DEL VOLTO SANTO DESTINATO AD ESSERE A LUCCA E NELLE COMUNITA' LUCCHESI NEL MONDO, IL SIMBOLO UFFICIALE DEL CENTENARIO.

Lucca Cattedrale San Martino - Il VOLTO SANTO custodito nel Tempietto di Matteo Civitali
Massimo Micheli intento a dipingere il Sacro ritratto
(Foto Lucio Ghilardi, Lucca)


Il portale della Cattedrale è chiuso. Il silenzio pesante avvolge la mia persona come una cappa suscitando in me sensazioni di sgomento e terrore difficili da vincere poi poco a poco, col passare dei giorni, l'immagine lignea e il buio della cattedrale diventano meno pressanti e una dopo l'altra le tre pitture prendono corpo. L'Arcivescovo Mons. Giuliano Agresti è molto impressionato dall' immagine del Volto Santo vestito, come appare ai fedeli ogni anno in settembre, ma scegli l'immagine spoglia e austera che ha una innovazione rappresentativa; mai prima d'ora, infatti, al Volto Santo era stato dipinto il profilo. Questo nuovo taglio compositivo riesce a rendere più penetranti i messaggi diretti all'anima dei fedeli - 1981 Massimo Micheli -


1981 Massimo Micheli - VOLTO SANTO - tempera su tavola cm 70x100

1981 Massimo Micheli - VOLTO SANTO VESTITO - tempera su carta cm 70x100

1981 Massimo Micheli - VOLTO SANTO - tempera su carta cm 70x100

IL MANIFESTO DEL CENTENARIO

Il 13 Dicembre 1981, nella "Sala degli Specchi" di palazzo Orsetti sede del comune di Lucca e' stato presentato, in occasione delle celebrazioni del XII Centenario del Volto Santo, il "Manifesto Ufficiale"  opera del pittore Massimo Micheli. In Apertura il Sindaco di Lucca Mauro Favilla ha rivolto il saluto ai partecipanti, illustrando il profondo legame che unisce la "civitas lucensis" con il Volto Santo, che si venera nella chiesa Cattedrale. Successivamente hanno illustrato il manifesto ufficiale sia il prof. Gastone Breddo, direttore dell' Accademia di Belle arti di Firenze sia il nostro Arcivescovo mons. Giuliano Agresti. Il prof. Breddo e' noto per la sua alta competenza artistica: uno dei suoi quadri fu presente nella celebre mostra d'arte contemporanea svoltasi in Vaticano durante il pontificato di Paolo VI. Prosegue mons. Giuliano Agresti affermando che Micheli e' riuscito a fare sino in fondo un quadro cristiano.

Notiziario provincia comprensorio Lucca - un immagine pittorica per il XII Centenario del Volto Santo
L'opera di Massimo Micheli presentata a Palazzo Orsetti. 

1982 l'immagine del manifesto ufficiale del Centenario del Volto Santo di Lucca è stata riprodotta a stampa policroma e monocroma 50.000 copie di posters che hanno raggiunto anche tutte le sedi cattoliche del mondo, cartoline e tutto il cartaceo dell' evento.