martedì 26 febbraio 2013

1962 - TROTE e NATURA MORTA BEGONIA IN VASO E CURATINO Chiesa della Misericordia di Viareggio

1962 - TROTE - tempera su compensato cm 38x31

Cristiana Vettori, ricorda 

Eravamo andati a trovare una coppia di amici , dopo esserci trattenuti a parlare tutto il pomeriggio ci salutammo e loro  in segno di amicizia e gratitudine presero due trote dal loro acquario e ce le regalarono. Massimo disse : "domani le dipingo ! " ed io incalzai : " fai svelto perche io quando torno da scuola le cucino ! ". Tornata da scuola trovai Massimo che stava ancora dipingendo e io con la padella gli dicevo: " sbrigati che ho fame !!!! ".
Mangiammo verso le 16 ...

1962 Massimo Micheli - Natura Morta Begonia in vaso - strappo d'affresco 39x52
1962 - Massimo Micheli " IL CURATINO " Chiesa della Misericordia di Viareggio , tempera su tavola

1961 AUTORITRATTO CON MAGLIA NERA e AUTORITRATTO CON CIMINIERA

1961 Massimo Micheli - Autoritratto con maglia nera - tempera su compensato cm 34x54
1961 - Autoritratto con ciminiera - tempera su compensato cm 70x96



1961 CILIEGIO DI MONTAGNA e AUTORITRATTO ROSSO

1961 Massimo Micheli - Ciliegio di Montagna - olio su compensato cm 70x98
1961 - Autoritratto rosso - tempera su masonite cm 70x100
Massimo Micheli ricorda: "cercavo il superamento del reale"




martedì 19 febbraio 2013

RITRATTI DEI NONNI DELL' ARTISTA MASSIMO MICHELI

Opere Giovanili

                            1955 - Nonna Fernanda - Olio su compensato cm 35x49,5 

                                  1956 - Nonno Egisto - Olio su compensato cm 30x49,5



MASIMO MICHELI NELLA SCIA DEI VAGERI

20 OTTOBRE 1959 - IL TIRRENO



"Lettera a un amico" GIOVANNI ANGELICI, Gennaio 2011 Viareggio


Ti penso su un’impalcatura a combattere con calce e colori per dare alla materia pensiero e anima, una vera guerra fatta di fatica per il corpo, le mani soprattutto e per lo spirito in lotta col caos per piegarlo al pensiero, all’arte e proprio per te, alla voglia della santità.
E’ la sofferenza della creazione.
L’uomo non è Dio non può creare in sei giorni la terra e il genere umano, l’uomo-artista se vuol far vivere la materia deve plasmarla con fatica fino a consumarsi le mani.
Non lo so perché sono passati tanti anni, ma questa sensazione di te, della tua lotta – arte, spirito e materia – mi è rimasta appiccicata dentro.
Eppure per me, era il solito lavoro, allora quasi giornaliero, uno delle migliaia per il TG1 dove contava soltanto seguire il lavoro della troupe e l’importante era controllare che non facessero sporco e chiasso.
Eppure quella volta alla chiesa del Sacro Cuore o della Resurrezione di Viareggio, credo, è passato un secolo non ricordo bene, qualche cosa mi ha ferito e una sensazione particolare, quasi inspiegabile, mi è rimasta dentro.
L’ho ripensata, questa sensazione qualche volta nel tempo, non lo so più bene, ma credo di aver visto, o sentito o forse immaginato soltanto di essermi trovato davanti a un artista in cerca, al di là dell’arte, della santità, anzi della santità nell’arte.
Ecco perché, quando Cristiana tua moglie, mi ha invitato con educato e semplice entusiasmo a rivederti, ho detto di sì.
Devo chiarirmi quella vecchia sensazione mai razionalizzata, irrisolta ma ancora viva, pur essendo passati molti anni, rimasta sopita dall’incontro fugace, se non banale, fra un’artista e un giornalista in lotta col tempo che non sa oggi quello che ha fatto ieri.
Nel mio caso poi, non ero né sono un’artista, né un pensatore, ma soltanto un vecchio cronista, che al massimo rimugina.
Ti ho rincontrato quasi sul mare da Galliano a Viareggio questa volta imprigionato su una diversa impalcatura e ho capito che questa per te era una prova forse anche più libera: l’artista che scavava con calce e colori, ora non ha più bisogno di materia, se n’è liberato e può creare in spiritualità piena, senza fatiche terrene e materiali.
 Quello che come artista potevi fare per noi, l’hai fatto, forse tutto è compiuto.
I tuoi Santi sono lì, aspettano che noi li guardiamo per capirne gli insegnamenti, mangiarne e berne la sostanza.
Ora ci sei tu, libero.
Mentre parlavo di te con Cristiana, ho seguito il tuo sguardo lontano.
Tu, mi è parso, continuavi a dipingere e affrescare, solo per te, dentro di te.
L’artista non muore mai, vive creando.
Forse per te è la seconda prova che Qualcuno ti ha offerto.
Altrettanto difficile e alta come la prima, è quella della ricerca della spiritualità, della santità nell’arte.
Per il corpo è certamente più dolorosa e atroce, per noi semplici umani è anche la più ingiusta.
Ci vuole tanta fede per accettarla.
Tu che parlavi con uomini santi, puoi farcela.
Ho visto che seguivi la luce del sole, l’azzurro del cielo, il camminare delle nuvole e penso che ne facevi affreschi che noi non vedremo mai.
Sono sicuro che sono bellissimi, puri, pieni di spiritualità.
Ora Massimo, non cammini più, ora voli.


mercoledì 13 febbraio 2013

FILIBERTO

Ricordo che Filiberto mi diceva di essere somigliante a Mussolini; stava in posa, fermo impettito e orgoglioso di essere immortalato in un quadro. Dopo la posa facevo un disegno per regalo e lui correva a venderlo tutto contento. Massimo Micheli


1956 Filiberto Tempera su tavola 40x90

Filiberto era un noto personaggio di Viareggio. Veniva da Camaiore portandosi sempre dietro il suo ombrello e trascorreva la giornata intrattenendo gli abitanti di Viareggio facendo delle buffe imitazioni e  
raccoglieno qualche offerta qua e la di qualsiasi tipo; erano gli anni 50-60.
Per chi volesse vedere Filiberto su youtube e' disponibile un bel video su tutti i personaggi che hanno caratterizzato Viareggio nel suo passato.
Clikkare su http://youtu.be/CBTSPHMfodk

mercoledì 6 febbraio 2013

23 MARZO 1985 - S'INAUGURA OGGI LA MOSTRA DI MICHELI 

Di Cristiana Vettori
E' finita l'opera di Massimo Micheli voluta a testimonianza del XII Centenario del Volto Santo di Lucca. Oggi alla ore 18 sarà aperta nella chiesa di San Cristoforo in via Fillungo, la mostra dei cartoni preparatori dell'affresco realizzato nella chiesa della Resurrezione di Viareggio.
In tale occasione sarà esposto anche il Grande Crocifisso dipinto da Micheli a tempera su tavola. Il Crocifisso, che completa il ciclo di affreschi, verrà consegnato alla chiesa del Varignano durante la solenne cerimonia di Intronizzazione officiata dall'arcivescovo di Lucca, Mons. Giuliano Agresti il giorno 31 Marzo alla ore 18. la cerimonia comprenderà l'inaugurazione dell'affresco che affronta i momenti più significativi della vita di Cristo: l'Incarnazione, la resurrezione di Lazzaro, Pilato consegna Gesù al popolo, la Resurrezione. I temi sono stati affrontati dall'artista con un'impostazione innovatrice e il risultato pittorici è veramente splendido.
La mostra e l'inaugurazione sono momenti importanti per la vita, la fede e la cultura delle città di Lucca e di Viareggio e vedono impegnati: la Curia arcivescovile, il comitato del Centenario, il "Gruppo giovani e comunità" e inoltre il Comune di Lucca e il Comune di Viareggio.
Due bellissimi manifesti sono stati stampati per quest'occasione; la Curia ha voluto il manifesto che riproduce il volto del Grande Crocifisso e il Comune di Viareggio ha curato la stampa del particolare "le sorelle di Lazzaro" uno dei temi pittorici dell'affresco.




SCRITTI DI MONS, AGRESTI ARCIVESCOVO DI LUCCA, PER LA PRESENTAZIONE ALLA MOSTRA DEI CARTONI ESPOSTI NELLA CHIESA DI SAN CRISTOFORO LUCCA

23 Marzo 1985 - 30 Marzo 1985

In un mondo che ha bisogno di vedere e di sperare nella vita la Resurrezione, teme dell'affresco, è anche un evangelo umanizzante.
1) La pienezza della vita e apparsa nella storia e il verbo fatto carne seminò un germe di vita immortale.
2) La resurrezione di Lazzaro è la parabola antica e nuova della vita che vince le morte.
3) Il Cristo si fa condannare perché sia condannata la civiltà alla morte.
4) La festa e il volo dei colombi sul clima gioioso della Resurrezione è un imbattibile messaggio di speranza.

per vedere questo filmato clikkare sul link http://youtu.be/fxtPpP50mr8