giovedì 30 gennaio 2014

1987 IL BUON SAMARITANO

1987 - L' Arciconfraternita Misericordia a Viareggio incarica Massimo Micheli di realizzare un affresco nel salone delle riunioni che abbia come tema il buon samaritano in occasione del 160° anniversario della fondazione della Misericordia di Viareggio

1989 - SINOPIE ALLA MISERICORDIA NELLA TRADIZIONE DELL'AFFRESCO

La Misericordia dona alla città un importante pittura del maestro Massimo Micheli, si tratta di un dipinto che la confraternita vuole donare alla città ed ha come tema le opere di misericordia.
I lavori sono durati due anni. Si tratta di un opera imponente che ricopre tutta la parte curva del salone del consiglio. Un opera destinata a permanere nei secoli all'attenzione dell'uomo che trovi nell'affresco un momento di riflessione cristiana verso chi soffre.
A sinistra i pescatori in piedi e seduti, accanto vi sono figure diafane e spirituali.

Vediamo l'affresco il buon Samaritano: il fulcro della composizione e' il Buon Samaritano  che soccorre un ferito.
Vicino al Samaritano che soccorre il ferito vi e' il feritore e la morte lo sovrasta, i gabbiani nel cielo sembrano gridare nel segno di dolore.

A destra le figure esprimono superficialità, indifferenza, disinteresse e curiosità per il dramma che accade.

Dettaglio dell' affresco. "Una passante si ferma a guardare"



VALUTAZIONE TECNICA E ARTISTICA DELL'AFFRESCO "IL BUON SAMARITANO"
Di Cristiana Vettori
L'opera pittorica realizzata ad affresco da Massimo Micheli nella sala del consiglio della Misericordia a Viareggio in √ia Cavallotti sviluppa temi articolati e complessi il cui fulcro è rappresentato dal gesto di soccorso a un ferito.
Per procedere in modo corretto e approfondito alla lettura dell'opera d'arte contemporanea l'osservatore deve considerare parallelamente tre elementi distinti ma convergenti affrontando la lettura tecnica, la lettura formale e la lettura dei contenuti. Solo pochissimi confratelli, i più attenti e sensibili, hanno seguito lo sviluppo creativo documentandosi con domande rivolte all'artista per comprendere il valore dell' opera che prendeva forma concreta con il trascorrere del tempo. In considerazione di ciò scrivo questa breve nota affrontando sinteticamente i tre diversi elementi da considerare per comprendere compiutamente l'opera realizzata nella vostra sede.

1) LETTURA TECNICA Sviluppo del lavoro

l'artista ha realizzato tredici cartoni preparatori con figure a grandezza naturale studiate solo con l'intento di sviluppare i temi compositivi, ha disegnato due spolveri di ogni cartone buchettandone uno.
Gli spolveri buchettati sono stati utilizzati dal pittore per eseguire la sinopia sull'arriccio. La sinopia è la composizione globale dell'affresco.
E' disegnata, con pennelli intrisi nella terra rossa, sul primo strato d'intonaco (arriccio) ruvido e rasposo.
In seguito il muratore prepara le porzioni giornaliere d'intonaco e l'artista dipinge sull'intonaco fresco con pennello, acqua e pigmenti cromatici rosso sinopia.
Gli spolveri non buchettati sono utilizzati per realizzare l'incisione disegnativa sull'intonaco liscio che riproduce tutti gli elementi compositivi presenti nella sinopia. I pigmenti usati, uniti solo con acqua e stesi sull'intonaco fresco, che ha una durata di assorbenza di sei/sette ore, sono trattenuti e cristallizati
dalla pellicola di carbonio di calcio formatasi sulla superficie dipinta a contatto con l'aria.
questa particolare tecnica, difficile e impegnativa, ha visto l'artista intento a riprodurre ben sei volte ogni figura tenendo conto dei tagli e delle attaccature dell'intonaco, dei risultati cromatici visibili correttamente solo dopo l'essiccazione dell'intonaco la cui validità è strettamente legata all'esperienza e alla capacità, ma tutti questi elementi sarebbero ben poca cosa se non esistessero i messaggi contenuti nell'opera.

2) LETTURA DI FORMA E CONTENUTO

A sinistra i pescatori, in piedi e seduti con gli strumenti e i frutti del loro lavoro,rappresentano i puri di spirito, forse i più attenti a comprendere i valori veri, il significato profondo della vita e dell'amore per il prossimo, staccati dalla corsa al denaro e al potere, sono immersi in una luce calda e sognata. Accanto i pescatori vi è un gruppo di figure pervase da una luce più diafana e spirituale. Queste immagini sono particolarmente importanti e vive nel cuore dei Viareggini per l'esempio morale (Del Chiaro) per l'impegno sociale (Barsacchi) per l'esempio spirituale (Curatino).
Il Curatino partecipa all'azione con un gesto simbolico, infatti, è portatore di messaggi di speranza e di pace. Il fulcro della composizione è centrale rispetto alla parete, vi è rappresentata la parabola del "Buon Samaritano" interpretata dall'artista nella contemporaneità. L'uomo soccorre un ferito, colpito da arma da fuoco, vistosamente sporco di sangue, il Samaritano e il ferito occupano lo spazio dominando la parete concava; sono figure drammatiche investite da una forte luce che ne scolpisce i gesti esaltandone i contenuti. Anche il cielo si fa più vivido e i gabbiani gridano un canto di dolore e di speranza insieme. Vicino al Samaritano vi è il feritore, impugna ancora la pistola ed è sbilanciato nel gesto di fuga, la morte lo sovrasta. I colori vibranti e scuri esaltano la drammaticità dei contenuti. A destra il messaggio assume toni di accusa versi l'indifferenza, il compiacimento per la posizione sociale conquistata rilevata dal plauso dello stolto, il disinteresse, la curiosità e la superficialità.
La composizione figurativa converge al centro formando un "viale di umanità"che esalta l'atto d'amore verso il prossimo facendo diventare questo buon Samaritano un monumento di fede e di speranza.
L'opera pittorica ricca di valore e di significati profondi è stata realizzata da Massimo Micheli con grande serietà professionale e sforzo finanziario personale, infatti, la cifra stabilita come "compenso"
non ha coperto tutte le spese sostenute per i materiali, i colori e i viaggi; tuttavia l'artista, consapevole di ciò, accettò l'incarico perché intendeva con esso esprimere il suo attaccamento all'ente che lo aveva visto impegnato da bambino e da giovane e alla sua città natale dalla quale mancava da trent'anni.
Nella certezza che l'opera sia capita e apprezzata dai confratelli e dalla cittadinanza, studiata e analizzata  più approfonditamente, porgo i miei saluti.





giovedì 23 gennaio 2014

1986 - 1987 - MASSIMO MICHELI OPERE DA COLLEZIONE PERSONALE

1986 - Massimo Micheli - Ultimo combattimento - tempera su tavola cm. 70x100
1987 - Massimo Micheli - Melograni - tempera su tavola cm. 20x20

1987 - Massimo Micheli - Fiori -  tempera su tavola cm 20x20

giovedì 16 gennaio 2014

1986 - TONDO CON DUE GIOVANI DONNE CON MELOGRANI

1986 - Massimo Micheli - Due giovani donne con melograni - tempera su tavola diametro cm. 87

1982 - OPERE DELLA COLLEZIONE PRIVATA DELL'ARTISTA MASSIMO MICHELI

1982 - Massimo Micheli - Foglie secche - tempera su tavola cm. 35x28

1983 - Massimo Micheli - La morte di San Francesco - tempera su tavola cm. 100x100

giovedì 2 gennaio 2014

CENTENARIO DEL VOLTO SANTO DI LUCCA - MASSIMO MICHELI

NOVEMBRE 1981 - CENTENARIO DEL VOLTO SANTO DI LUCCA

MASSIMO MICHELI E' INCARICATO DALL' ARCIVESCOVO MONS. GIULIANO AGRESTI   DI DIPINGERE IL SACRO RITRATTO DEL VOLTO SANTO DESTINATO AD ESSERE A LUCCA E NELLE COMUNITA' LUCCHESI NEL MONDO, IL SIMBOLO UFFICIALE DEL CENTENARIO.

Lucca Cattedrale San Martino - Il VOLTO SANTO custodito nel Tempietto di Matteo Civitali
Massimo Micheli intento a dipingere il Sacro ritratto
(Foto Lucio Ghilardi, Lucca)


Il portale della Cattedrale è chiuso. Il silenzio pesante avvolge la mia persona come una cappa suscitando in me sensazioni di sgomento e terrore difficili da vincere poi poco a poco, col passare dei giorni, l'immagine lignea e il buio della cattedrale diventano meno pressanti e una dopo l'altra le tre pitture prendono corpo. L'Arcivescovo Mons. Giuliano Agresti è molto impressionato dall' immagine del Volto Santo vestito, come appare ai fedeli ogni anno in settembre, ma scegli l'immagine spoglia e austera che ha una innovazione rappresentativa; mai prima d'ora, infatti, al Volto Santo era stato dipinto il profilo. Questo nuovo taglio compositivo riesce a rendere più penetranti i messaggi diretti all'anima dei fedeli - 1981 Massimo Micheli -


1981 Massimo Micheli - VOLTO SANTO - tempera su tavola cm 70x100

1981 Massimo Micheli - VOLTO SANTO VESTITO - tempera su carta cm 70x100

1981 Massimo Micheli - VOLTO SANTO - tempera su carta cm 70x100

IL MANIFESTO DEL CENTENARIO

Il 13 Dicembre 1981, nella "Sala degli Specchi" di palazzo Orsetti sede del comune di Lucca e' stato presentato, in occasione delle celebrazioni del XII Centenario del Volto Santo, il "Manifesto Ufficiale"  opera del pittore Massimo Micheli. In Apertura il Sindaco di Lucca Mauro Favilla ha rivolto il saluto ai partecipanti, illustrando il profondo legame che unisce la "civitas lucensis" con il Volto Santo, che si venera nella chiesa Cattedrale. Successivamente hanno illustrato il manifesto ufficiale sia il prof. Gastone Breddo, direttore dell' Accademia di Belle arti di Firenze sia il nostro Arcivescovo mons. Giuliano Agresti. Il prof. Breddo e' noto per la sua alta competenza artistica: uno dei suoi quadri fu presente nella celebre mostra d'arte contemporanea svoltasi in Vaticano durante il pontificato di Paolo VI. Prosegue mons. Giuliano Agresti affermando che Micheli e' riuscito a fare sino in fondo un quadro cristiano.

Notiziario provincia comprensorio Lucca - un immagine pittorica per il XII Centenario del Volto Santo
L'opera di Massimo Micheli presentata a Palazzo Orsetti. 

1982 l'immagine del manifesto ufficiale del Centenario del Volto Santo di Lucca è stata riprodotta a stampa policroma e monocroma 50.000 copie di posters che hanno raggiunto anche tutte le sedi cattoliche del mondo, cartoline e tutto il cartaceo dell' evento.